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Z O P P O L A

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AZIENDA AGRICOLA MALPAGA KURT
Via Domanins, 32/a - 33080 Castions di Zoppola
Tel. Fax 0434 97259 - cell. 339 8869731
www.malpagakurt.it - info@malpagakurt.it


MINISITO

grappe

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Via Favetti, 25 - 33080 CASTIONS DI ZOPPOLA
TEL. 0434-97021


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V. Cesare Battisti 15 - 33080 CASTIONS DI ZOPPOLA (Pn)
tel: 0434 97022


Salumi

VICENZUTTO REMIGIO Salumi del Norcino
60, VIA MURLIS - ZOPPOLA PN 33080
TEL. 043/4574893

Vino

FRATELLI DA DALT SNC
VIA UDINE 31 - ZOPPOLA PN 33080
TEL. 0434/97067

Vino

FRIULVINI S.C.A. Società Cooperativa Agricola
VIA TREVISO 40 - ZOPPOLA PN 33080
TEL. 0434/979274 FAX 0434/977290

Agro
alimentari

SOC. AGR. RIO BRENTELLA S.S.
VIA DOMANINS, 75-CASTIONS DI ZOPPOLA Pn
RUBEN 335 5484684 - LUISA 349 5453839

Dominato dalla imponente mole del Castello dei Conti Panciera (secolo XIV, con affreschi della prima metà del Cinquecento nel cortile interno), il territorio del comune è disseminato di opere d'arte. Il castello fu edificato forse intorno al secolo XI[senza fonte], a difesa della strada che dal guado sul Tagliamento conduceva a Pordenone. Il territorio di Zoppola fece pure parte dei dominii che i duchi d'Austria ebbero dal XIII secolo intorno a Pordenone. Ma, per varie vicissitudini, Zoppola già nel XIV secolo venne distaccata da quei possedimenti. Il castello venne concesso prima agli Zoppola (il cui nome compare per la prima volta nel 1103) e poi ad altri. Nel 1405, castello e giurisdizione vennero assegnati alla famiglia del patriarca di Aquileia Antonio Panciera (già vescovo di Concordia e poi cardinale), alla quale il maniero tuttora appartiene. Dell'antico e articolato sistema difensivo sopravvive, anche se mozzata, la torre maestra. Il cortile interno del castello è impreziosito da affreschi di Pomponio Amalteo; esiste ancora altresì il minuscolo ma suggestivo studiolo del cardinale Antonio con un soffitto ligneo dorato e dipinto. Nei pressi di Zoppola, a Cusano, esisteva il castello fatto costruire nel 1268, su una precedente fortificazione, dal vescovo di Concordia, ma di esso si sono perse le tracce quando nell'Ottocento venne realizzata la ferrovia.
Nella chiesa di San Martino di Zoppola vanno segnalate le classicistiche statue dei Santi Martino e Pietro all'altar maggiore, di L. De Paoli (inizi del Novecento) e una tela palmesca (XVI-XVII secolo) con Nozze mistiche di Santa Caterina. La chiesetta di San Michele a Ovoledo ospita nel coro, oltre a una Madonna col Bambino e Santi (XVII-XVIII secolo) di un autore friulano, affreschi di Girolamo del Zocco (1568-1569) che si distinguono soprattutto per alcuni degli Angeli musicanti che accompagnano gli Evangelisti nelle vele; è sempre del XVI secolo la decorazione onirica a grottesche sulla parete destra dell'aula.
Altri frammenti di pittura parietale cinquecentesca si trovano nella piccola e semi-nascosta chiesa di Santo Stefano a Cevraia, dove l'altar maggiore è ornato da una Madonna col Bambino in trono fra i Santi Stefano e Andrea del Calderari (1554).
Nella chiesa di Sant'Andrea a Castions, due tele dell'Amalteo (Pentecoste, 1532, e Madonna col Bambino in trono fra i Santi Rocco e Sebastiano, 1569 circa.) si accompagnano a una vivace pala di Antonio Carneo (San Giovanni Battista fra i Santi Girolamo, Antonio col Bambin Gesù, un devoto e la Santissima Trinità, 1680 circa) e ad un frammentario ciclo di affreschi del primissimo Cinquecento nel vano absidale, attribuibili a Pietro Gorizio (Storie dei Santi Pietro e Andrea, Decapitazione di San Giacomo sulla parete sinistra, Crocifissione su quella di fondo), nel creare un complesso decorativo di grandissimo interesse.
Ad Orcenico Inferiore, la chiesa di Sant'Ulderico annovera altari di G. Contiero (metà Settecento) e una Visitazione (1714) attribuita a N. Bambini.
A Orcenico Superiore la chiesa di San Lorenzo conta due pale di G. Moretto (fine XVI - inizi XVII secolo).
A Murlis, infine, si trova Villa Panciera. Dell'imponente progetto originario (fine Settecento) è stata realizzata solo la barchessa sinistra, al termine della quale sorge la chiesa a pianta centrale di Santa Lucia, che possiede un altare settecentesco con vaporosi Angeli del XVII secolo di Tommaso Ruer e di M. Fabris.

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