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nel periodo dell’adolescenza. «Non ero lã in gita di piacere, perché avevo

        già preso dei contatti con l’allevatore piemontese. Dai colloqui telefonici -

        racconta Dennis Corvezzo, con un sorriso pronto - mi sembrava serio. lira
        particolarmente  ricco  di  consigli,  ma  non  potevo  comprare  а  scatola
        chiusa. Così ho visitato le stalle e mi sono soffermato lungo a osservare i1

        comportamento di otto asinelle isolate in un recinto. Erano pronte per la

        vendita.  Mi  facevano  tenerezza  i  loro  bei  pancioni,  segno  di  una
        gravidanza giù in fase avanzata. Alla fine, le ho pagate un po’ di più, ma
        avevo una prospettiva di sviluppo immediato». In poco tempo il giovane

        ha  visto  crescere  il  suo  patrimonio,  fino  a  raddoppiarlo.  Ormai  il  ciclo
        della vita degli animali continua a dargli altre soddisfazioni.


        Perché un allevamento di quel tipo? «Alcuni esperti –spiega - mi avevano

        fatto capire che si trattava di un progetto nuovo per il Friuli, tant’è che
        prima  di  vendere  il  latte  ho  dovuto  attendere  che  preparassero  le

        normative regionali. Era una. materia non ancora disciplinata. Ora è tutto
        più  chiaro.  Era  meglio  tenersi  alla  larga  dal  settore  dei  bovini,  ritenuto

        difficile  e  in  crisi,  un  mercato  messo  alle  corde  da  bassi  margini  di
        guadagno nonostante i duri sacrifici. E poi non avevo spazi adeguati. Da
        solo  non  avrei  mai  potuto  farcela.  Gli  animali  che  ho  scelto  per  la  mia

        attività sono invece dimenticati e sottovalutati da troppo tempo in Italia.

        Eppure,  si  accontentano  di  poco  e,  in  cambio,  danno  molto.  Non
        scordiamoci che la richiesta del latte di asina è in crescita esponenziale,
        tanto  da  rappresentare  un’in-  teressante  opportunità  di  investimento.

        Oltre  alla  mia,  in  Friuli  c’è  soltanto  un’altra  stalla  a  Cividale».  Gestire

        un’impresa  di  questo  tipo  non  è  assolutamente  una  passeggiata,
        soprattutto perché non è semplice ottenere grandi quantitativi di latte. Se
        ne ricava poco: un’asina produce una media di un litro a1 giorno, perché

        ha una mammella molto piccola.
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