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feste. Hanno sempre bisogno di cure: il formaggio deve essere se-
            minato, raccolto e in parte conservato per l’inverno; la stalla deve

            essere  governata  e  gli  animali  puliti;  poi c’è  la mungitura  da  ese-
            guire  manualmente,  e  'i1  latte  da  lavorare  e  da  vendere.  Ma  i1

            lavoro in proprio dà soddisfazioni. Non chiedo nulla di più che il
            necessario per vivere con dignità». Il ragazzo incarna quella che si

            può  definire  la  generazione  dell‘essenzialità:  un  lavoro  impostato
            su  misura  per  la  sua  filosfia  di  vita,  che  è  quella  di  vivere  con

            semplicità per ricavare lo stretto necessario per vivere. Anche isogni
            sono tarati su questa lunghezza d’onda, che oggi riguarda se stesso

            e  domani  la  famiglia  che  formerà.  La  sua  visione  di  futuro  gira
            attorno ai tre pilastri del progetto: l’allargamento del parco animali,

            «con l’obiettivo di raggiungere una quota di una ventina di asine in
            produzione,  cioè  in  grado  di  assicurare  lane  ogni  giorno»;  la

            gestione di una fattoria socio-didattica, capace di creare momenti di
            spensieratezza  per  i  ragazzi  con  disabilità,  «tengo  in  modo

            particolare a questo  punto,  perché  provo  sulla  mia  pelle  che  cosa
            significhi  vivere  una  situazione  di  handicap,  vista  che  ho

            un’invalidità al  braccio  sinistro  fin  dalla  nascita,  ma  me la  cavolo
            stesso  in  ogni  circostanza»;  l’attivazione  di  un  laboratorio  per  і

            prodotti, «più grande di quello che ho adesso». Un’immagînazione
            di un ragazzone si è fatta lavoro concreto.
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